L’articolo su Adista di Giacomo D’Alessandro
A cinque anni esatti dalla scomparsa di don Andrea Gallo il 22 maggio scorso a Genova ha preso vita un momento sociale ed ecclesiale di ampio respiro. La Comunità di San Benedetto al Porto in tutte le sue diverse componenti ha voluto celebrare la giornata al Centro Banchi, nel cuore del centro storico a due passi dal porto e dal duomo, sia per rimarcare l’urgente questione povertà, particolarmente visibile nella realtà multi-strato dei “caruggi”, sia per valorizzare un luogo ecclesiale – il Centro Banchi appunto – che sta cercando di alimentare processi di confronto, formazione, accoglienza e comunità sotto varie forme, con un taglio critico verso i sistemi dominanti.
Alle 18.00 la chiesa di San Pietro in Banchi con la sua caratteristica conformazione rialzata e i marmi chiari del 1600 ha cominciato a riempirsi di gente comune, attivisti, laici impegnati, rappresentanti della società civile ad ogni livello. Per la celebrazione è arrivato da Napoli padre Alex Zanotelli, comboniano e attivista di lungo corso prima in Kenya e oggi nel rione Sanità. Insieme a lui hanno concelebrato l’anziano don Federico Rebora (che accolse don Gallo espulso dalla parrocchia del Carmine nella canonica di San Benedetto), don Armando Zappolini presidente del Cordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, don Gianni Grondona successore di don Gallo nell’assistere la comunità, ed altri amici preti, diaconi e chierici. Tra canti festosi e segni liturgici proposti da Zanotelli, come la benedizione da parte di tutta l’assemblea dell’acqua (“perché sia un bene pubblico”) e del pane (“perché diventiamo gente che spezza il pane con tutti”), la messa è stata trasmessa anche nella piazza per le tante persone rimaste fuori.