A piccoli passi, cerchiamo di migliorare il nostro impatto sulla comunità.
Quest’anno abbiamo spostato il nostro conto su Banca Etica, l’istituto bancario senza dubbio più all’avanguardia in Italia per responsabilità sociale, pace ed ecologia. Ci ha fatto anche grande piacere trovare nella dirigenza della filiale di Genova persone che col Centro Banchi hanno avuto lunghi trascorsi e affinità.
Come tante realtà di lungo corso a Genova, eravamo stabili da anni su Carige. Quando Carige qualche mese fa è diventata BPER Banca, ne abbiamo approfittato per riaprire una discussione per noi fondamentale, specie alla luce degli attuali conflitti in corso: la questione delle “banche armate”. Quanto siamo anche noi complici con una banca che permette il commercio di armi nel mondo, e l’export della massiccia produzione italiana?
Ogni anno il Ministero emette un report ufficiale sugli importi autorizzati alle banche in Italia per il commercio di armamenti. E abbiamo avuto la conferma che BPER presenta importi autorizzati per 96milioni di Euro nel 2021. Per intenderci, la peggiore delle banche armate, Unicredit, raggiunge importi oltre i 2 miliardi e 350 milioni nel 2021.
Le guerre sono possibili perché qualcuno produce, vende e compra armi. E perché qualcuno mette a disposizione gli strumenti finanziari affinché questo commercio si realizzi. Ma quelle banche stanno in piedi con la fiducia, i conti e i risparmi di milioni di cittadine e cittadini, che forse questa domanda (cosa posso fare io?) non se la sono ancora fatta, o non la prendono sul serio.
Per quanto riguarda il Centro Banchi e il suo conto, oggi possiamo dirlo con totale certezza: NON NEL NOSTRO NOME.
P.S. “Ma non è stato uno sbatti aprire un conto nuovo e chiuderne uno vecchio?” ci chiederebbe qualcuno. Un po’. Ma non avete idea della soddisfazione e del peso in meno sul cuore, a fronte dei bambini e delle bambine che in mezzo mondo vengono disintegrati ogni giorno dalle nostre armi.